L’astrologia: anche i corpi celesti a portata di sensitivo!

Il mago moderno è colui che ritiene l’aggiornamento professionale una condizione essenziale per svolgere il suo lavoro con serietà ed onestà. Come tutti i mestieri, anche quello del sensitivo è soggetto a formazione continua e a spostamenti in luoghi dove la magia è ritenuta sacra o fenomeno da approfondire per conoscerne gli oscuri risvolti, al fine di studiare più da vicino gli antichi riti per poi modularli e applicarli nella realtà odierna. Ma la magia non è solo incantesimi. Va ben oltre e comprende anche l’astrologia, una scienza che è nata con gli antichi Babilonesi (ed è proseguita con gli Egizi e con i Greci), che concepivano pianeti come divinità attribuendo loro un ruolo divinatorio a cui attingere per far fronte a problemi di guerra o di politica. Solo con il tempo, l’astrologia iniziò ad evolversi in “scienza” con funzione previsionale in modo da rappresentare il primo passo verso la magia dove gli influssi dei pianeti si riverberano sull’attività e personalità umana. Il mago, quindi, è anche un esperto di astrologia: interpreta il moto dei pianeti, redige la carta astrale e si concentra sul tema natale. Con i segni zodiacali costruisce la personalità e le doti caratteriali del richiedente e lo aiuta in ogni campo di vita. Oltre l’oroscopo, che è sempre qualcosa da verificare e sperimentare giorno dopo giorno, il sensitivo delinea le affinità di coppia e comprende il bagaglio affettivo e sociale di chi chiede il consulto. Ma per risolvere questioni importanti e per incrementare gli effetti del risultato ambito, il mago deve saper sintetizzare astrologia e magia: alle previsioni della carta astrologica (nei prossimi post ne parleremo!) deve unire i rituali di magia bianca, magia nera, magia rossa, in modo da garantire più opportunità possibili. Infatti, dalla combinazione di una serie di scienze occulte è possibile ottimizzare i risultati dei rituali. Attraverso l’astrologia, il mago conosce tendenze, comportamenti, il bagaglio emozionale del passato, insomma l’ego del richiedente: solo così potrà affiancare il rituale più adatto alle esigenze di chi ha bisogno di un intervento extra-sensoriale. Voi di che segno zodiacale siete?

Il rituale di S. Elena tra simbologia e religiosità

Il rituale di S. Elena è uno dei legamenti d’amore più potenti che spesso si preferisce fare in casa, ma che in realtà dovrebbe essere praticato da un esperto, in quanto sprigiona una forza dominatrice che difficilmente può essere contenuta se non si conosce la teoria generale della magia. Lo scopo del rituale è quello di ingenerare amore nella persona amata per catturarne il cuore per sempre. In questa sede, omettiamo la fase procedurale del rito, in quanto si ritiene pericoloso se eseguito da un non addetto ai lavori. Però, vi forniamo delle chicche: di solito, chi pratica questo rito sceglie una location molto suggestiva e capace di infondere tranquillità: meglio un bosco o un prato con vicino un corso d’acqua, il cui rumore rilassa la mente e rende i movimenti del corpo più morbidi e distesi. Inoltre, il momento della giornata propizio è profuso di luce: le prime ore del pomeriggio (fino alle 17) sono le migliori. Però, la caratteristica più emergente di questo legamento d’amore è che si fonda sulla sinergia tra simbolismo e religiosità: un binomio che, in prima facie, sembra più un ossimoro. Infatti, il rituale prende il nome di una Santa perché Elena è simbolo di altruismo e di condivisione: l’amore che si vuole germinare nel partner è proprio di questo tipo e quindi sfugge alla passionalità e ad un forte eros. E’ l’amore gentile e cortese del cavaliere: è l’amore che nasce grazie alla magia bianca e prolifera di tranquillità e spiritualità. Altro elemento religioso è quello costituito dal fatto che uno degli “ingredienti” del rituale è l’immagine di Costantino Imperatore, che fu un grande condottiero di cristianità: con le sue iniziative legislative riconobbe la libertà di culto ai cristiani, evitandone lo sterminio che in quegli anni faceva gola a molti imperatori. Inoltre, secondo la dottrina, fu un imperatore dal cuore buono: questa bontà si richiede anche all’esecutore di questo rito e deve essere corredata da forte concentrazione, fede nelle energie superiori e nell’obiettivo da realizzare: sul piano interiore bisogna dimostrare di avere uno spirito intaccabile. Da tutto ciò si evince l’inscindibile rapporto tra simbolismo della magia e quello della cristianità. Ma magia e religione possono andare a braccetto? Questo è un altro post…

Altre doti del sensitivo: il contatto con gli Arcangeli

Avete mai creduto alla storia dell’angelo custode? Tipo l’angelo bianco del telefilm “Streghe”? Si, proprio quell’angelo bianco che poi diventerà il marito della materna Piper e che aiuterà con la sua magia bianca le sorelle Halliwell nella lotta contro il male? Ebbene, proprio lui! Ma, gli angeli non esistono solo nei film o nel mondo cristiano, si trovano anche nelle scienze occulte e possono aiutare nella divinazione. Mentre nei testi cristiani, molti dubbi permangono in capo ai vari Arcangeli, nel mondo dell’esoterismo tutto è ben chiaro: l’esperto di arti magiche può altresì mettervi in contatto con entità benefiche o ultraterrene. In specie, l’esperto cercherà di contattare soprattutto gli Arcangeli. Il motivo è semplice: queste entità presiedono vari campi di vita e possono propiziare la nostra esistenza dandoci una marcia in più nella risoluzione dei problemi materiali. Sappiate che per ogni Arcangelo vi è un giorno della settimana propizio e che vi sono dei formulari specifici per invocarli che non enunceremo in questa sede, in quanto la magia fai da te non è quasi mai risolutiva: solo l’esperto può conoscere i meandri arcani della magia, quella pura. Ad ogni modo, ritorniamo agli Arcangeli. Chi sono costoro? Al di là dell’etimologia, si tratta di entità preposte al comando di una sfera umana, mettono in contatto il divino con l’umano: contattarli significa chiedere una mano nella risoluzione dei problemi. Gli Arcangeli sono sette, ognuno con un nome diverso e un campo d’azione differente. Conosciamoli nel dettaglio. Dunque, cominciamo con l’Arcangelo Cassiel che opera nell’ambito  dello scibile e delle problematiche immobiliari; continuiamo con Samael che presiede la vittoria: vi farà superare i vostri nemici per assaporare il gusto della vincita. Se avete problemi d’amore e state vivendo un periodo turbolento allora rivolgetevi ad Anael: presiede la sfera sentimentale. Per propiziare i vostri viaggi (di lavoro e di divertimento) invocate Gabriel: vi aiuterà a conoscere nuova gente o riconciliarvi con il vostro partner, magari dopo una turbolenta lite. Per questioni inerenti alla carriera e al benessere materiale, rivolgetevi rispettivamente a Michaele e Sachiel: il primo agisce nella sfera del successo professionale, mentre il secondo alla ricchezza materiale (in primis denaro). Dulcis in fundo, Raphael  che favorirà i commerci e vi terrà lontani dalle malattie. Per mettervi in contatto con un Arcangelo, rivolgetevi ad un esperto sensitivo: vi guiderà verso l’armonia.

 

Come scegliere l’incenso più adatto per i rituali di magia nera e di magia bianca.

Quando si compiono riti di magia bianca o magia nera è necessario utilizzare tutti gli strumenti adeguati per garantire la riuscita dell’incantesimo, o quantomeno creare quella possibilità che potrebbe cambiare la vita a chi chiede il consulto. Oggetti magici sono considerati a tal fine talismani, cristalli, capelli, sangue, fotografie, immagini dei Santi, bambole e spilli. Ma non solo, perché a concorrere nella riuscita di un rituale è anche il tipo di incenso utilizzato dal mago. L’incenso è quel “fumo” (spesso dal cattivo odore) che viene prodotto da alcune piante o erbe portate a combustione e viene comunemente utilizzato nelle Chiese o nelle terme, perché capace di rilassare la mente e il corpo. Pertanto, viene pure impiegato nella magia nera e bianca per propiziare un rituale. Premesso che con la magia non si possono compiere miracoli (è giusto tenerlo presente, quindi allontanate quei ciarlatani che vi promettono fatti inauditi!) né andare contro il destino, vi sono alcuni cerimoniali che sono in grado di migliorare la vostra qualità di vita. Affinché questi rituali possano sprigionare tutta la loro energia bisogna che gli strumenti che utilizza il mago siano adeguati, altrimenti si va incontro ad un risultato sicuramente fallimentare. L’incenso, oltre che a contribuire al risultato positivo del rito, crea l’atmosfera giusta per porre in essere formule e mettere a proprio agio il mago e l’eventuale richiedente, invade l’olfatto e genera una sinergia tra mente e corpo in modo tale da seguire alla lettera tutte le procedure necessarie. Ma, ovviamente, ad ogni tipo di cerimoniale corrisponde una tipologia altrettanto diversa di incenso. Se i vostri problemi afferiscono alla vita di coppia, il mago utilizzerà incenso a base di muschio (che stimola la sensualità, migliorando l’eros) oppure con estratto di vaniglia (utilizzata per i legamenti d’amore) oppure di rosa (per ingenerare amore generoso ma non erotico). Se invece avete bisogno di una bella dose di fortuna per accaparrarvi maggior successo specie nella vita professionale, con l’incenso a base di cannella o di Patchouli potrete ambire a un salto di qualità della vostra carriera con un innalzamento dei vostri conti bancari. Se invece desiderate serenità interiore per purificare la vostra psiche dalla negatività che vi circonda, allora l’incenso giusto sarà quello a base di salvia o cocco.

Magia bianca e magia nera nell’antico diritto romano: riconoscimento o ripudio?

Nel mondo odierno, credere alle scienze occulte sembra essere fonte di derisione e scherno perché siamo abituati a relegare la magia al mondo fantastico dei film o del cinema dove tutto può accadere tranne che la realtà. Ma, sfogliando qualche libro di storia, vi sarete imbattuti nel racconto della vita degli antichi Romani interamente dominata dalla magia, almeno per tutta l’epoca regia.

Mentre il diritto moderno si fonda su postulati elaborati da giuristi che adorano il ius positivum, il diritto romano riconosceva la magia sia come entità esistente sia come oggetto di tutela. Ciò perché la civiltà romana credeva nella superstizione e nelle anime dei morti: fin da bambini venivano inizializzati alla magia, ai presagi, ai malefici che noi oggi chiamiamo scienze occulte. Incantesimi, fatture, legami d’amore, malefici non erano nuovi per i Romani che decisero di mettere bianco su nero riconoscendo la magia addirittura in un testo legislativo quale quello delle Dodici Tavole.

A quei tempi ( intorno al 450 a.C. ) i Decenviri, ai quali fu dato il compito di scrivere in un unico testo tutte le iuris regulae del tempo, fecero un gran lavoro, raccogliendo tutta la tradizione giuridica romana, compresa la magia che fu riconosciuta in sede di pene. Le Dodici Tavole, infatti, prevedevano che, se a qualcuno fosse stato generato un danno utilizzando le arti magiche, questi avesse diritto ad essere risarcito a fronte di una pena da infliggere a chi avesse cagionato il danno stesso. Si tratta di quel generale divito del neminem laedere che noi oggi conosciamo attraverso l’art. 2043 c.c. Solo che in quel periodo antico, non vi era un’applicazione razionale della pena, ma si applicava la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente. Così chi avesse commesso un delitto usando la magia, a sua volta sarebbe stato punito anche con l’uccisione.

La magia nera afferiva alla sfera dei malefici, malocchio, negatività: veniva usata per arrecare offese, per far sparire i raccolti, per impadronirsi di res altrui. La magia bianca era buona e permetteva la guarigione, l’innamoramento, per allontanare il male.

Ovviamente, i maghi di allora erano tutti di sesso maschile: il femminismo non era ancora nato!