Il mondo è in ginocchio per la temutissima pandemia, che si temeva da decenni. E’ arrivata. E l’Italia, per svariati motivi, è fra i paesi più colpiti. Tutti tremano, ad ogni latitudine. Nessuno si sente più al sicuro, il mondo non è più quello di prima. E forse non tornerà ad esserlo neppure quando il pericolo cesserà
Ma cosa ha scatenato il temutissimo coronavirus che fa impazzire i più eminenti scienziati al mondo?
Secondo alcune teorie è stata solo un’evoluzione naturale di un virus, che ha subìto una mutazione ed è passato da specie animali nelle quali era presente da tempi immemori-si pensa i pipistrelli- all’uomo. Quindi, prospettiva che scatena le ire di coloro che ritengono che la natura si stia già da tempo ribellando duramente all’arroganza e al non rispetto dell’uomo.
Ma per altri non è così. Secondo indiscrezioni delle ultime ore, raccolte presso esponenti di spicco di aziende farmaceutiche operanti sul territorio nazionale, dirigenti e ricercatori che ovviamente difendono il proprio anonimato, lo scenario sarebbe molto diverso. Ripetiamo trattasi di controinformazione, di voci alternative che mai troveranno conferma sugli organi di stampa tradizionali, un po’ come accadde con le prime teorie complottistiche del dopo 11 settembre.
Ecco cosa hanno detto dei bene informati:
Ipotesi uno: il virus è stato creato in un laboratorio cinese da scienziati cinesi, forse per usarlo in un apocalittico scenario di guerra chimica- ed è sfuggito al controllo. Si è diffuso involontariamente fra la popolazione civile. Una fuga fatale.
Ipotesi due: Attenzione. A creare il micidiale coronavirus sarebbero stati scienziati americani che lo avrebbero poi diffuso attraverso agenzie governative in Cina, per attaccare il loro più temibile antagonista, e a livello economico e a livelo geopolitico e a livello militare. Si sarebbe trattata di un’operazione studiata a tavolino per mettere in ginocchio il “nemico rosso”. Ma come spesso accade, e la storia lo dimostra, gli americani sono abilissimi nello sparare il primo colpo, ma molto meno nel valutarne le conseguenze, si pensi a quanto accaduto in Vietnam e in Cambogia negli anni sessanta e settanta ed in Iraq ed Afganistan più recentemente. Peraltro, l’amministrazione Trump naviga in apparenza sotto traccia in politica estera, disimpegno dal Medio-Oriente, ritiro delle truppe da molti paesi, ma l’omicidio del leader iraniano Qasem Soleimani dimostra ben altro. Gli Usa agirebbero con modalità meno appariscenti del passato ma più subdole.
Ipotesi tre: Si sarebbe trattata di una cooperazone franco-cinese di studio per uso non militare del virus. Le ricerche sarebbero state condotte da equipe francesi e cinesi, poi il colpo di scena. Ricollegandoci allo scenario precedente, i francesi in accordo con gli Usa avrebbero liberato il virus per colpire il sistema cinese. In questo caso si sarebbe trattato di una manovra concertata fra Parigi e la Casa Bianca. La Francia predica bene ma negli ultimi decenni ha razzolato malissimo: dagli atroci esperimenti nucelari in Polinesia, all’affondamento da parte dei suoi servizi segreti di una nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, nel porto di Auckland, e il successivo arresto degli agenti coinvolti, fino alle bollenti rivelazioni, in punto di morte, di Cossiga sull’abbattimento del Dc9 di Ustica ad opera di un mirage francese, appunto.
Tre scenari ipotetici, allarmanti, terribili per la sola idea di una guerra che certe potenze stiano combatttendo con armi non convenzionali sulla pelle di milioni di cittadini innocenti.